Special Interview with Francesco Coco

This interview was taken from the Forza Italia Magazine, edition November 2000. Thanks to Zina Vukin for the article and pictures... Click here for the English translation. Enjoy reading!

Favole e sogni pane quotidiano per i bambini. A volte anche il calcio ti propone storie che assomigliano alle favole e che sono il frutto di sogni coltivati per tanto tempo. Francesco Coco ha realizzato il sogno di una vita da calciatore. Soltano nella primavera scorsa, la sua storia sembrava destinata ad un finale poco felice. Per alimentare i sogni comunque ci vogliono fortuna e tanta forza di volonta e impegno, doti che a Franesco in questi mesi non sono mancate.

Quali sono i tuoi pregi e i difetti come giocatore?

In positivo metterei certamente la sicurezza e la voglia di non mollare mai, poi ho anche grando doti fisiche (ride ndr). Difetti ne ho tanti me ne scelgo uno. Mi dicono che non sono molto bravo nella fase difensiva. È un aspecto sul quale devo lavorare e migliorare molto.

Caratterialmente come sei?

Sono un impulsivo e questo lo considero un grande difetto. Come pregio metterei che sono molto deciso.

L'impulsività sei comunque riuscito a smorzala?

Sicuramente le sono meno di qualche tempo fa. Ne ho anche pagato le consequenze.

Qualche mese fa questa impulsività avrebbe potuto allontanarti dal Milan.

Era una decisione troppo importante. Volevo andara via definitivamente e non continuare a fare la spola andando in prestito a qualche altra squadra. Sentivo di dover dare una svolta alla carriera. Ci ho pensato moltissimo. La mia volonta era un'altra. Volevo restare al Milan e diventare un elemento importante della rosa. Mi sono preso un pò più di tempo e per fortuna ho preso la decisione giusta.

C'è qualche persona che adesso vorresti ringraziare?

Mi sempre sia troppo presto. Ho appena cominciato. Forse per adesso posso solo citare qualche persona che mi ha aiutato a livello di squadre giovanili e dico Garavaglia. Ovviamente devo ringraziare anche il Milan che, in questi anni, ha continuato a credere in me e nelle mie qualità. Sono sempre stato ceduto in prestito e non a titolo definitivo. Questo è stato molto gratificante.

Il tuo obiettivo era giocare in pianta stabile nel Milan. C'è stato un momento in cui hai creduto che non saresti riuscito ad arrivare al tuo scopo?

A Torino lo scorso anno. Vicenza era una tappa obbligata. Avevo 19 anni e dovevo farmi le ossa. Invece in Piemonte tra Gennaio e Febbraio o avuto una ricaduta del l'infortunio al ginocchio al quale mi ero infortunato due anni fa. Poi qualche incompresione con l'allenatore. Giocavo poco e niente. In quel momento ho avuto paura. Non potevo dimostrare che meritavo di tornare a Milanello. Una stagione come quella appena passata non sarebbe stata una grande carta per potermi giocare le mie chances. Fortunatamente c'è stato l'Europeo con l'Under 21 che mi ha dato la spinta quista.

Ci racconti quali sono stati i tuoi pensieri al momento di entrare in campo all'esordio con la Nazionale contro la Romania?

Nei giorni del ritiro mi sembrava tutto normale. Non avevo il tempo di pensare a quello che stava succedendo e a dove mi trovasso. Nella mattinata di sabato, quando dovevo organizare tutti i biglietti per i familiari e gli amici, ho cominciato a sentire la tensione della partita. È stata una grande soddisfazione pensando a tutta la gente che ha creduto in me. Poi è arrivata la paura. Non ero sicuro di riuscire a dimostrare il mio valore. Ripensandoci non è stata un'emozione travolgente. La definirei giusta. 

Tutti i ragazzi sognano ad occhi aperti qualche impresa mirabolante nel corso di una partita. Qual'è il tuo desiderio proibito? Segnare un gol nel derby in rovesciata all'ultimo minuto?

Poter vincere la Coppa dei Campioni con il Milan in questo moment sarebbe il massimo. Se ci penso pero, forse il sogno l'ho già vissuto a Barcelona.

Spiegato meglio.

Ho segnato il gol all'ultimo minuto del primo tempo, al "Nou camp" contro il Barcelona! A venti minuti dalla fine ho fatto l'assist per il gol che ha chiuso la partita. Quello è stato un sogno che si e avverato anche se magari prima non ci pensavo. Il sogno da vivere e quello di essere decisivo in un'altra partita altrettanto importante. Pero devo essere decisivo solo io, altrimenti che sogno sarebbe?

Adesso che sta andando bene ripensi a quanti dubbi avevi quest'estate?

Come dicevo prima avevo giocato bene con l'Under 21 ma non mi sembrava abbastanza per pensare di cominciare in prima fila con il Milan.

Tra poco più di un mese a Natale. C'è qualcosa che vorresti regalarti?

La maglia del Milan da titolare. Manca ancora un pò di tempo e dovrò ancora sudare parecchio per cercare di tenermela stretta.

Il regalo più importante che vorresti fare?

Lo vorrei fare a mia nonna, la mamma di mio padre. Riuscire a farle vincere la paura di volare in modo che possa venire a Milano per vedermi giocare dal vivo. È molto anziana e se non andiamo noi a trovarla, non riusciamo mai a vederci.

Come passi il tempo libero?

Ascolto moltissimo la musica. Non c'è un genere che preferisco. Resto dei pomeriggi interi a casa ad ascoltare misoca. Non c'è posto dove non la ascolti a tutto volume, in casa, in macchina, in ritiro. Mi fa star bene.

L'ultimo CD che hai comprato?

Il singolo di Ricky Martin "She Bangs". Lo trovo fantastico.

La tua canzone preferita?

"Riders on the Storm" dei Doors, e tratta dall'album "L.A. Woman". Per me è un simbolo come Jim Morrison che è uno dei miei idoli. 

Cosa ti ricorda?

Riesce a darmi la carica e a concertarmi prima di una partita.

Altri svaghi?

Amo il cinema e trovo che Michelle Pfeiffer sia assolutamente fantastica. Non leggo tantissimo, anche se mi piace. Ho un'avversione totale per tutto quello che ha a che fare con l'elettronica: computer, internet, videogiochi. Non ci capisco niente. Non mi hanno mai interessato.

Una personal che ti piacerebbe incontrare?

Renato Zero. Penso sia una persona profonda, intelligente, carismatica. Lo definirei un personaggio completo. Mi piacerebbe incontrarlo e potergli parlare.

Sei una buona forchetta?

Da bravo siciliano sono un appassionato della cucina mediterranea e di tutto quello che fa ingrassare. Sono anche piuttosto bravo in cucina. Nella mia casa ho una cucina quasi da professionista. Mi piace molto cucinare per gli amici.

Posso immaginare che la tua specialità sia un piatto tipico siciliano.

Esatto. Pasta con le melanzane. La ricetta è quella di mia nonna. 

Un'ultima domanda, quella che sia aspettano tutte le ragazze. Sei fidanzato?

Sono single. Aspetto ancora la donna e anche il momento giusto. Non ho fretta, arriveranno.